La definizione che credo mi vesta meglio è quella di Gattopardiano; lo sono per indole e vocazione. La pretesa che la tradizione della cucina Siciliana non si collochi alla base della mia passione per la cucina risulterebbe, pertanto, assolutamente iniqua.
Dalla tradizione è altresì possibile offrire un’idea della Sicilianità che si evolve attraverso il cibo, che sperimenta e che si modernizza, ambendo all’eccellenza.
Maestri come Ciccio Sultano o Pino Cuttaia ma anche astri nascenti come Toni Lo Coco hanno indicato e indicano una via che amerei esser in grado di saper seguire.
Non bisogna mai abbandonare le proprie radici, occorre integrarle, arricchirle e completarle ma mantenendo salda la rotta su una stella polare.
Si può viaggiare e girare il mondo, scoprire posti differenti, imparare lingue nuove, senza perdere mai il proprio accento.
Conoscenza, ricerca, confronto e curiosità rappresentano l’esperanto, il nostro accento è la tradizione.
La tradizione è chi veramente siamo.